Le donne di Napoleone all'Elba

Solo tre donne sono state presenti all'Isola d'Elba durante l'esilio di Napoleone. Tre donne importanti per lui: la madre Letizia, la sorella Paolina e l'amante, la Contessa Maria Walewska ...


La sorella: Paolina Borghese
Sposata in seconde nozze con il Principe Borghese, era da tempo separata dal marito e viveva una vita dispendiosa e bizzarra, ma la straordinaria leggerezza, la spregiudicatezza della sua esistenza, la sua mancanza di senso morale, non le impedirono di essere la migliore - e la più amata - delle sorelle di Napoleone.

Soltanto la frivola Paolina, che pareva occupata dai suoi vestiti o dagli amanti, senza alcune ambizione politica, fu l'unica delle tre sorelle di Napoleone che gli dimostrò che sotto il cuore di bella bambola batteva un cuore affettuoso.

Paolina infatti aiutò il fratello politicamente perorando la sua causa specialmodo con la sorella Carolina ed il cognato Giovacchino Murat, re di Napoli, traditore già dall'11 gennaio 1814 e poi ravvedutosi, e poi stabilendosi all'Elba per stargli vicino.

Dopo una prima venuta all'Elba a giugno, latrice di un messaggio urgente di Murat, Paolina si stabilì sull'Isola a fine ottobre.

L'arrivo di questa principessa, ancora così bella - aveva 35 anni -, mutò di colpo la monotona vita di Portoferraio che faceva sforzi inauditi per diventare una capitale à la page.

Presa dimora al Palazzo dei Mulini, nelle stanze che Napoleone aveva preparato invano per la moglie Maria Luisa, riprese le usanze parigine: pranzi, ricevimenti, feste di ballo per la gioia e il desiderio delle signore elbane. Paolina era il centro di curiosità e l'attrattiva da parte delle donne e degli uomini.

Napoleone, conoscendo il caratere della sorella, capiva che per tenerla in una residenza così scarsa di distrazioni come Portoferraio, bisognava pur chiudere un occhio: tutto le si poteva perdonare in grazia dello slancio affettuoso e sincero di cui essa aveva dato prova venedo a rinchiudersi con lui all'Elba.

Non solo, ma Paolina non esitò a mettere a disposizione gran parte della sua fortuna e dei suoi gioelli nel momento più difficile dell'ultima lotta di Napoleone, dopo la fuga dall'Elba.